Cristallo Genesa
Febbraio 1, 2019Carmen Schusser
Febbraio 1, 2019
I tattoo all’henné, una pianta dalle qualità medicinali, sono una tradizione centenaria in India e immancabili in molte feste, sia hindu che musulmane. Tra le tante cerimonie del complesso matriomonio indiano c’è anche il rito del mehndi (henné), il mehndi rat, in cui la giovane futura sposa circondata dalle amiche e dalle donne della famiglia è tatuata con l’henné. Mentre la più esperta tra le presenti o una professionista le adorna le mani e i piedi con la pasta di henné, le donne più anziane la introducono al mondo dell’amore, svelando i segreti per essere una buona moglie e istruendola su come comportarsi per piacere al marito. Più intricato il disegno del tatuaggio, maggiore il tempo dell’esecuzione e maggiore sarà la conoscenza trasmessa.
Non è neccessario sposarsi per potere avere i tatuaggi all’henné. La maggior parte delle ragazze apprende questa arte fin dall’infanzia e in molte località turistiche potrete farvi tatuare le mani a pagamento. Nel periodo che precede divali molte scuole e associazioni organizzano competizioni di mehndi. Se vi trovate nei paraggi potrete offrire le vostre mani alle contendenti e avere splendidi disegni, ma non potrete decidere i modelli. Sedere per un’oretta lasciando che il delicato filo di pasta vi adorni i palmi è molto piacevole, se vi piace il profumo dell’henné. Se poi scegliete di farvi fare il mehndi in un piccolo centro estetico o, meglio ancora, a casa di un’amica indiana il tatuaggio diventa una spledida occasione di chiacchiere in intimità femminile.
Il tatuaggio dura da due a quattro settimane, sbiadendo lentamente. Una volta finita l’applicazione bisogna aspettare almeno un paio di ore affinchè si secchi e dopo la rimozione è meglio evitare di lavarsi con il sapone fino al giorno dopo, per permettere al disegno di fissarsi sulla pelle. Il colore del disegno è arancione appena finito e diventa più scuro nei giorni successivi.